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“L’emozione non ha voce”: il quinto giorno

Dalle lontane montagne di Saint Martin alla nostra cara Fattoria di Utawaleza.

Che bella giornata… che bello rivedere e abbracciare persone, che bello scoprire che c’è vita e speranza ad Utawaleza.

“Oggi il lungo viaggio per raggiungere St Martin ci ha portato in questa chiesa colorata. Mi sono sentita completamente integrata e partecipe della comunità. Ho cantato e ballato seguendo obbedientemente le indicazioni di Martha (la coordinatrice del coro) e intanto rubavo le foto dei bambini bellissimi che mi circondavano. Anche questa è stata una giornata gonfia di emozioni forti. Fortissime.”
Floriana
“Loro sono alcune delle ragazze adolescenti che abitano il villaggio al quale abbiamo fatto visita oggi. Mi hanno commossa per la gentilezza, la grazia, l’attenzione e la riservatezza che hanno. Le ho fissate nei loro occhi speranzosi e gli auguro con tutto il cuore che attenderle ci sia un futuro migliore.”
Martina
Don Federico
Uno degli uomini più poveri del mondo…
Una delle donne più belle del mondo: La mai Koloko
La chiesa di San Francesco a Utawaleza Farm
Antony Liwonde in fattoria da 20 anni. Uno degli uomini più buoni del mondo.
Una delle strade più toste del mondo…
Il selfie più bello del mondo con i Cristiani della Chiesa di Saint Martin.
Don Federico
“Oggi siamo stati alla chiesa di St Martin…be che dire, ci hanno accolti con sorrisi e abbracci e ci hanno fatto sentire parte di loro. Io sono stato in mezzo al coro maschile, ho cantato e ballato e il cuore mi si è riempito di emozioni forti ancora una volta.”
Manuel
“Oggi con i bambini di Saint Martin abbiamo giocato a campana. All’inizio erano un po titubanti, poi hanno preso fiducia e ci siamo divertiti insieme. Invece l’altro bambino, era all’entrata della fattoria Utawaleza; quando mi sono girata per fotografarlo anche lui ha fatto lo stesso con il suo “cellulare” fatto di fango
Qualcuno stasera mi ha detto che dalle foto postate non sembra che stiano così mal …bè, io credo che dovremmo tutti lasciare la nostra presunzione di sapere “come sono le cose” senza conoscerle o quanto meno senza averle “guardate”.”
Paola